L'epicureismo fu il primo sistema filosofico a diffondersi tra i ceti intellettuali romani, quando iniziavano a decadere i valori del mos maiorum, ergo, col passaggio dalla repubblica all'impero, durante il principato di Ottaviano Augusto. In realtà i romani entrarono in contatto con le filosofie ellenistiche già nella seconda metà del III secolo a.C. , però è solo sotto Augusto che si assistette ad un attecchimento dell'epicureismo.
A quel tempo anche lo stoicismo era penetrato nella società romana, grazie all'azione mitigatrice di Panezio di Rodi, che lo rese compatibile con la mentalità romana (si parlerà di ciò in un altro articolo), ma si sarebbe dovuto aspettare il I-II sec. d.C perché questo prevalesse, con figure di spicco quali Seneca e Marco Aurelio.Principale esponente dell'epicureismo a Roma è invece Lucrezio, della cui vita si sa poco e niente, tranne che (forse, visto che è possibile sia una leggenda messa in giro da cristiani bigotti) morì suicida all'età di 43 anni nel 55 a.C.

Egli poneva, come Epicuro, la natura alla base di tutto, ma al contrario di lui, aveva una considerazione ambivalente di questa: le divinità avevano un lato oscuro, ad esempio Apollo era, sì, il dio del Sole, della conoscenza, ma era anche il dio della peste, del veleno.
La sua era ordunque una concezione pessimistica, la quale si evince d'altronde dal suo poema, capolavoro della letteratura europea, il De rerum natura: trattasi del primo poema di contenuto filosofico della letteratura latina, grazie al quale Lucrezio rese accessibile ai romani il messaggio della filosofia epicurea; in esso egli esalta la ragione come strumento di indagine della realtà, dimostra l'infondatezza della paura degli dèi, i quali vivono beati negli intermundia e non hanno avuto alcun ruolo nella creazione del mondo, nato dalla casuale aggregazione di atomi (e da qui e dalla constatazione che l'uomo incontra continui ostacoli nella sua vita, deriva la negazione di qualsiasi provvidenza), dimostrando la mortalità dell'anima e l'inesistenza di una vita oltre la morte (causa del butthurt dei cristiani bigotti) prova l'infondatezza della paura della morte, distoglie il lettore dalle passioni che lo privano della felicità, e lo esorta a vivere appartato, a vivere nascosto (precetto epicureo).
Si parlerà più a fondo di questo capolavoro, e di conseguenza del pensiero di Lucrezio, in un altro momento.
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